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Cortisonici Inferno

Nell’epoca del proiezionismo digitale e dei cinema a seduta confortevole, il pubblico si è quasi dimenticato della scansione delle pellicole in due o più tempi. L’intervallo tra il primo ed il secondo tempo era necessario per comprare un cordiale o una birretta, oppure soltanto per risistemarsi la messa in piega dopo 45 minuti di brancicamenti effusivi in ultima fila. Solo poche lunghe pellicole arrivavano addirittura al terzo tempo. Oggidì ci arrivano soltanto i rugbisti e… gli infernali, che dei primi condividono la voglia di continuare a spingere la mischia, oltre ogni acciacco muscolare, oltre ogni virtuosismo atletico, ogni oltre festival cinematografico. Il terzo tempo secondo alcuni è l’anima del rugby. Forse non è proprio vero, poiché è durante il primo ed il secondo che il rugbista esprime la tenacia ed il sacrificio che lo rendono speciale. Non avrebbe senso affrontare il terzo tempo, senza aver vissuto i precedenti; ma è quello il luogo ove si modellano le storie che scaldano i cuori dei rugbisti. E’ lì che le partite giocate iniziano ad essere narrate, che il freddo patito diventa raggelante, che l’avversario fronteggiato giganteggia come un maori, che le urla del campo si mutano in canzonacce da osteria, che le mete segnate si distillano in prodezze donchisciottesche, che i placcaggi subiti assurgono al titolo di scontri titanici, ma soprattutto che le botte e i dolori della partita vengono sciolti in pinte di birra. Per questo l’inferno è sempre stato il “terzo tempo” del Festival. Se è vero che i campioni cortisonici si mostrano nel pieno del loro fulgore sul campo del Nuovo, è pur vero che gli eroi della settimana si mostrano all’Inferno, ove del cinema si narrano le storie più improbabili, quelle scostumate e volgari che i rugbisti ammaccati sanno cantare, quelle inconsuete e sgangherate che i cineasti smaccati pretendono di girare. Dunque quest’anno invitiamo rugbisti e cineasti a scontrarsi all’inferno, magari in una delle più consuete sfide da terzo tempo: la staffetta della birra. Chi accetta la sfida?

MESSICO
Titolo Asalto y Facturaciòn
Regia Efecto Perro
Anno 2014
Durata 3.00

La precisione e la correttezza nei confronti del fisco sono virtù pre-morali. Lo dimostra questo film che affronta l’antropologia del “buon cittadino” con la precisione di un drop di Wilkinson.

SPAGNA
Titolo Soroa
Regia Asier Altuna
Sceneggiatura Asier Altuna
Fotografia Gaizka Bourgeaud
Montaggio Laurent Dufreche
Colonna Sonora JAVI P3Z
Anno 2014
Durata 13.00

Se dalla terra spuntano dita, le spiegazioni più accreditate sono le seguenti: state guardando un corto surrealista spagnolo; ovvero siete capitati su un campo di rugby. O forse sono solo leggende.

GERMANIA
Titolo Ten Seconds In Heaven
Regia Tobias Schonenberg
Sceneggiatura Tobias Schonenberg
Fotografia Thomas Forster
Montaggio Tobias Schonenberg, Thomas Forster
Colonna Sonora Dominik Schwarzer
Anno 2014
Durata 11.30

Per chi fosse incuriosito da esperienze di pre-morte si presentano due possibilità: gustarsi questo cortometraggio tedesco o insultare in un pub la seconda linea sudafricana Bakkies Botha.

ITALIA
Titolo Tunguska
Regia Vincenzo Addabbo
Soggetto Vincenzo Addabbo
Sceneggiatura Vincenzo Addabbo, Emilio Colussi
Fotografia Vincenzo Addabo
Montaggio Vincenzo Addabbo, Emilio Colussi
Colonna Sonora Massimo Bosco
Anno 2014
Durata 10.42

Una tv locale del Varesotto intervista una ricercatrice russa di ritorno da una spedizione in Siberia. L’Italia si affida ai Colabbo, con Un mockumentario tagliato grosso come un pilone sinistro.

LITUANIA
Inquietante come i boschi di Twin Peaks, desolante come le periferie di Pasolini, questo è il paesaggio lituano tratteggiato da Dembava. Lascia in bocca la sensazione di un paradenti usato.
ARGENTINA
Titolo: Otro Dias Mas
Regia: Anne Thieme
Durata: 7,42
La realtà non è sempre quella che appare. Spesso è molto peggio. Se vi inquieta l’idea di buttarvi in ruck nel bel mezzo di una pozza di fango, pensate che potreste pure trovarci un sasso appuntito.
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