Vincitore Cortisonici 2022

HAUT LES COERS di Adrian Moyse Dullin, Francia, 15’

Premio assegnato dallo staff del Trieste Science+FIction Festival di Trieste con la seguente motivazione: Per la perfetta rappresentazione di uno degli aspetti che tutti, senza distinzione di genere o età, stiamo vivendo quotidianamente, ponendo l’accento in modo tutt’altro che banale sull’importanza dello sguardo e della giusta distanza dai fatti e come questi vengono riportati, rimarcando una netta cesura tra l’essere (online) e il non essere (online); mescolando i rapporti umani in un caleidoscopio di paure e desiderio, il film stratifica differenti narrazioni che vanno a comporre un’istantanea di uno dei periodi più complessi della crescita di ogni individuo, prestando particolare attenzione alle nuove tecnologie e strategie comunicative dei “nativi digitali”, ricordandoci che i ragazzi sono in grado di sorprenderci e di gestire e comprendere funzioni e peculiarità dei diversi canali comunicativi. Tutto questo senza dimenticare temi cruciali per lo sviluppo della persona, quali il bullismo, l’identità di genere e i rapporti familiari”.

 

Premio del Pubblico

CHIUSI ALLA LUCE di Nicola Piovesan, Italia, 10′

 

Premio Ronzinanti

MUSHROOMS FOR THE SOUL di Jimi Rosling, Finlandia, 9’

Premio assegnato dall’Associazione Cortisonici con la seguente motivazione: “Se togli, aggiungi. Se dormi, ti risvegli. Se sei disposto a tutto per salutare un’ultima volta un amico e lo racconti con dolcezza, follia e stranezza, allora non possiamo che assegnare il premio Ronzinanti a MUSHROOMS FOR THE SOUL di Jimi Rosling.

 

Premio Giovani

BIG di Daniele Pini, Italia, 14’

Premio assegnato dagli studenti e dalle studentesse della 5G del Liceo Artistico di Varese con la seguente motivazione: “Big è un cortometraggio convincente fin dall’inizio e completo sia dal punto di vista della sceneggiatura che della fotografia. Quest’ultima risulta essere espressiva e incisiva nell’aspetto formale e coloristico. I colori si alternano caldi e freddi accompagnando gli sbalzi d’animo della protagonista e assumono così una connotazione simbolica che sottolinea lo stato di disagio esistenziale. I personaggi che ruotano intorno alla protagonista ci appaiono grotteschi, imbruttiti e disgustosi in contrasto con Matilde che si mostra remissiva nella sua purezza e fragilità. Il finale inaspettato riesce a sorprendere positivamente lo spettatore tenuto sospeso fino all’ultimo momento”